Attrarre e trattenere risorse

Come attrarre, trattenere e proteggere gli investimenti sulle risorse nella tua azienda?

 

In un mercato del lavoro sempre più competitivo, le aziende non solo devono attrarre i migliori talenti, lavorare per farli restare, ma anche proteggere l’investimento fatto su di essi — in termini di formazione, know‑how, tempo, relazioni con clienti — assicurandosi che questo non vada perso facilmente quando il dipendente lascia.

 

Strategie per attrarre i talenti 1.2

 

  1. Employer Branding autentico: mostra cosa fai realmente, non solo cosa scrivi nei materiali di comunicazione. I candidati oggi valutano ambiente, cultura, testimonianze. Sottolinea come investi sullo sviluppo delle persone: serve a distinguerti e ad attrarre chi è sensibile a questi aspetti.
  2. Offerta di valore competitiva: non solo stipendio: formazione, benefit, smart working, orari flessibili, welfare. Considera incentivi che premiano la permanenza a medio termine: corsi interni, assegni per la crescita, riconoscimenti.
  3. Canali di reclutamento innovativi: usa referral, social recruiting, partnership con scuole/università. Comunicazione trasparente su cosa offri: “Investiamo su di te”, “Questo percorso porta a…”.

Strategie per trattenere i talenti 2.2

 

  1. Piani di sviluppo professionale strutturati: formazione continua, mentoring, avanzamenti reali. Portare il dipendente a responsabilità crescenti, dimostrando che l’azienda valuta e sfrutta il suo potenziale.
  2. Cultura aziendale inclusiva e valorizzante: riconoscere e valorizzare le persone: il senso di appartenenza riduce il rischio che chi ha investito molto lasci. Garantire che il lavoro che il dipendente svolge permetta di applicare quanto appreso, non che resti sempre sottoutilizzato.
  3. Welfare aziendale e benessere: supporto alla vita personale: flessibilità, benefit per la famiglia, assistenza sanitaria per migliore soddisfazione e ridurre il turnover

Proteggere l’investimento | Tutela del know how

 

Quando l’azienda investe in formazione specifica, considerare mezzi contrattuali per proteggersi: ad esempio patti di stabilità o accordi di non concorrenza, nei limiti consentiti dalla legge.

Ecco la parte riveduta che include un riferimento al patto di stabilità e alla non concorrenza, ma mettiamo l’accento su più leve, non solo quelle contrattuali:

 

Falsi miti da sfatare

 

  • “Investire nella formazione significa che il dipendente resterà sicuramente” Falso. Anche se l’azienda spende risorse (tempo, denaro, formazione), senza politiche di fidelizzazione, riconoscimento e opportunità di crescita, il rischio è elevato che la persona lasci, portando con sé conoscenze e relazioni acquisite.
  • “Misure di benessere aziendale o welfare sono un lusso, non strumenti strategici” Falso. Welfare, flessibilità, work‑life balance, supporti pratici per la vita privata aumentano la soddisfazione, riducono il turnover e proteggono l’investimento fatto in persone.
  • “I vincoli contrattuali come il patto di stabilità o il patto di non concorrenza sono l’unica via per proteggere l’azienda” Falso. Sono utili, ma funzionano meglio se integrati con altri strumenti: cultura aziendale, percorsi di carriera, riconoscimento, opportunità concrete. Il vincolo da solo, se troppo rigido o mal comunicato, può generare resistenza o controversie.
  • “Se il vincolo costa troppo, non serve” Falso. Il costo (retribuzione, benefit, compenso, premio) va confrontato con ciò che rischi senza vincolo: perdita di know‑how, clienti, competenza interna. Spesso la spesa è giustificata dal beneficio che ne consegue.

Consigli pratici per le aziende

 

Ecco alcune leve concrete per trattenere talenti e proteggere l’investimento fatto su di loro:

  1. Formazione integrata e applicabile: assicurati che la formazione sia collegata ai compiti e progetti reali. Documenta investimenti (ore, costi, risultati) per poter misurare il ritorno.
  2. Percorsi di crescita ben definiti: comunica chiaramente le opportunità future, le promozioni possibili. Offri ruoli con responsabilità crescenti per chi dimostra impegno.
  3. Welfare, benessere e cultura aziendale: benefit utili: salute, flessibilità, conciliazione vita-lavoro. Un ambiente che riconosce, ascolta e valorizza è spesso più efficace di molti vincoli legali.
  4. Vincoli contrattuali ben calibrati Patto di stabilità: accorda un periodo minimo di permanenza nel rapporto di lavoro, spesso usato in caso di formazione specialistica. Deve essere scritto, prevedere controprestazioni o corrispettivi se il solo lavoratore gode del vincolo.
  5. Patto di non concorrenza: consente di proteggere know-how e clientela dopo la cessazione del rapporto. Richiede forma scritta, limiti di oggetto, luogo e tempo, e un corrispettivo (art. 2125 c.c.).
  6. Comunicazione trasparente fin dall’inizio: spiega al candidato le condizioni, i vincoli eventuali, cosa significa formazione aziendale, quali strumenti usi per la retention. Evita sorprese dopo: maggiore fiducia, meno resistenze.
  7. Misurazione e monitoraggio KPI utili: turnover post‑formazione, durata media dopo corsi formativi, grado di utilizzazione delle competenze acquisite. Usa i dati per capire cosa funziona, cosa va migliorato, dove l’azienda rischia di perdere l’investimento.

Collaboratori

Antonio Costa:

Laureato presso l’Università di Bologna nel 2009.
È iscritto all’Ordine degli Avvocati di Bologna dal 2013.
Si occupa prevalentemente di Diritto Commerciale, Diritto Industriale e Diritto
Penale.
È membro del reparto contenzioso civile.

Mail: a.costa@studiolegaleintegrato.com

 

Pierfranceso Accardo:

Laureato presso l’Università Federico II di Napoli nel 2015, nel 2018 ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione forense e successivamente si è iscritto all’Ordine degli Avvocati di Napoli. Si occupa prevalentemente di recupero crediti e di diritto societario; è specializzato nella gestione di portafogli di crediti UTP ed NPL. È il responsabile della sede di Napoli di Studio Legale Integrato.
Mail: p.accardo@studiolegaleintegrato.com

OF COUNSEL

Partner

Valentina Pepe
Laureata presso Università di Bologna nel 2020.È iscritta all’ordine degli avvocati di Bologna dal 2024.
Referente junior del settore corporate e M&A, si occupa di diritto commerciale, diritto
societario e contrattualistica.
È partner di Studio legale integrato sta S.r.l. sin dalla sua costituzione
Si occupa prevalentemente di Diritto Societario e Commerciale.

Mail: v.pepe@studiolegaleintegrato.com

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Studio Legale Integrato si connota per la partecipazione di un comparto di soci denominati “associati”, che operano nel mondo della consulenza manageriale per le imprese. Questo connubio di professionalità e professionisti permette allo Studio di essere costantemente al passo con le maggiori esigenze che vengono rilevate direttamente dal mondo imprenditoriale e manageriale, nel quale operano gli associati, al fine di fornire assistenza adeguata alla necessità delle imprese.

I nostri associati sono sparsi su tutto il territorio nazionale e gestiscono oltre 2.000 imprese, aiutandole a sviluppare i propri progetti di crescita attraverso la crescita delle persone che compongono l’impresa. 

Tutti i componenti dello Studio si formano con le stesse metodologie che vengono affrontate e studiate dagli imprenditori e dai manager delle aziende. Questo permette di avere una visione unificata d’insieme tra tutti i soggetti coinvolti.